I Baci Perugina: il must italiano per San Valentino

In Italia per san Valentino prima o poi tutti abbiamo regalato e abbiamo ricevuto dei cioccolatini. Magari Mon cheri, magari Ferrero Rocher, ma la vera stella di san Valentino sono i Baci Perugina.

Questi famosissimi cioccolatini, oltre ad essere buonisimi sia nella versione classica che nella nuova versione al cioccolato fondente, hanno una caratteristica che li contraddistingue dal resto delle praline: le frasi. Si, si, hai proprio capito bene. Ognuno ha un bigliettino, ma non come i biscotti della fortuna cinesi, ma tra il cioccolatino e l’involucro di metallo.

Quando ero ragazzina (stiamo parlando di più di vent’anni, pre-internet e pre-smartphone) io e le miei amiche collezionavamo le frasi dei Baci. Erano citazioni d’amore di autori classici e moderni, sia italiani che stranieri. E la cosa che a me piaceva un sacco è fossero in diverse lingue. La più celebre che è rimasta nella memoria di tutti gli italiani è:

“Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole t’amo”.

Ma come è nata l’idea di mettere delle frase in un bombon?

Secondo quanto leggo su Donna Moderna “Nei primi anni ’20 Luisa Spagnoli, Francesco Seneca e Giovani Buitoni inventano gli “stornelli”: i primi bigliettini nascosti all’interno dei cioccolatini.  La leggenda racconta che quest’idea sia nata come stratagemma della Spagnoli e di Buitoni, amanti clandestini, per inviarsi messaggi d’amore.”

Se vuoi sapere altre curiosità sui Baci Perugina, qui potrai trovarle:

Luisa Spagnoli

Il design del Bacio Perugina

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