18 Abr Consigli di lettura dei miei studenti nella settimana di sant Jordi
Quest’anno sto avendo il piacere di insegnare un corso di B2/C1. Insegnare in corsi avanzati per me è molto stimolante perchè posso portare in aula tutto il panorama culturale odierno.
Il mese scorso gli studenti hanno presentato i libri che avevano scelto tra una rosa di proposte molto vasta (in un altro post ti parlerò di tutti i libri che avevo proposto quest’anno)
I ragazzi sono stati bravissimi e visto che siamo nella settimana di Sant Jordi (una festa meravigliosa che si celebra in Catalogna) voglio che siano loro stessi ad invogliarti a leggerli.
Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, Amara Lakhous
Un ascensore, un palazzo a piazza Vittorio, un uomo appare ucciso… Con questi ingredienti… cosa vi aspettate? Vi prevengo, non è un giallo. Ma non deludetevi, perché potreste godere di una lettura amichevole e divertente.
Continuiamo con la ricetta: un cuoco iraniano, una portinaia napoletana, una badante peruviana, un giovane regista olandese, un milanese presuntuoso, un algerino gentile… e un uomo morto. Ecco quello che troverete in questo romanzo. Un mosaico di gente costretta a condividere un ascensore, che non è altro che la metafora di una società in cui si mescolano persone diverse che si adattano a modo loro alla città, al quartiere, agli altri e soprattutto a se stessi, dato che chi più chi meno soffre della nostalgia di quello che ha lasciato nel suo paese di origine.
Non aspettatevi neanche un elenco di luoghi comuni perché Lakhous ce lo spiega tutto dalla sua propria visione, che si nutre delle sue vicende da immigrato in Italia, il paese che lo accolse ormai vent’anni fa. Tutto innaffiato con un particolare senso dell’umorismo e, per coronare, un morto… (Letto da Carmen)
Questa serà è già domani, Lia Levi
Il romanzo racconta la vita della famiglia ebrea genovese Rimon che vive e soffre l’ascesa del fascismo e le persecuzioni degli ebrei sotto gli occhi di Alessandro, l’unico figlio. Lui e i suoi genitori soffrono a causa di questa situazione ma non riescono a credere che sia possibile che in Italia succeda una cosa come quella accaduta in Germania. Tuttavia la promulgazione delle leggi “razziali” antiebraiche e le loro conseguenze sulla loro vita, l’esclusione dai diritti e il confinamento cade su di loro e si presenta come una realtà ineluttabile.
Alessandro cresce in questo terribile scenario, lui è un ragazzo intelligente e si rende conto della situazione, invece sua madre resiste e si afferra all’idea che“discriminare non è perseguire” e suo padre non può credere a quello che sta accadendo e nel profondo crede che tutto passerà.
La lettura è interessante, offre un punto di vista diverso e si basa sulla vera storia del marito di Lea Levi. Penso che ci dia una po’ di realtà e di umanità a un momento storico terribile. (Letto da Rosa)
ANDREA CAMILLERI. IL CANE DI TERRACOTTA
Scritto a settanta anni, è il secondo romanzo della serie del Commissario Montalbano. Un giallo dove si racconta un’indagine di cui l’autore si serve alla fine per andare indietro nel tempo fino al 1943 durante lo sbarco degli Alleati in Sicilia contro i nazisti.
Il racconto inizia, però, in un contesto molto diverso e con la mafia di mezzo. Tanu u grecu, mafioso latitante con vari omicidi alle spalle, si vuole consegnare alla polizia. I tempi sono cambiati e certe “regole” e “tradizioni” non si rispettano più, decide di cambiare vita e sceglie Montalbano per farlo in modo tale di far finta che si tratti di un arresto. Ma la mafia non ci casca e Tanu viene sparato e ferito gravemente dai killer. In fin di vita racconta al commissario di un importante traffico d’armi e di una grotta dove vengo nascoste. Il punto è che, oltre alle armi, in un muro finto, appaiono due cadaveri, un uomo e una donna, abbracciati, morti 50 anni prima, con accanto un cane di terracotta e una ciotola di monete, tutti ordinatamente rimessi insieme. I morti non hanno niente a che vedere con la mafia.
Qui sono questi due giovani? Furono ammazzati? Come? Perché? Il reato è già in prescrizione ma è questa la vera indagine con cui il sagace e acuto commissario vuole andare avanti, usando al massimo il suo straordinario intuito e la sua intima conoscenza del carattere e la mentalità dei siciliani. (Letto da Fermín)
Il sistema periodico, di Primo Levi
Quando eravamo piccoli, a scuola, di solito ci chiedevamo a cosa serviva conoscere le formule matematiche, la sintassi o la struttura di un atomo. L’applicazione pratica delle competenze acquisite è la linfa vitale del libro Il sistema periodico, in cui Primo Levi collega il suo primo mestiere, la chimica, alle persone e alle vicende che hanno fatto parte della sua memoria, mostrando che la scienza, la vita stessa e la letteratura non sono così lontane tra di loro. Ogni capitolo è intitolato col nome di un elemento chimico della tavola periodica che svolge un ruolo decisivo nella storia che ci racconta, e così, con rigore e ordine scientifico possiamo accompagnare l’autore traverso la quotidianità di un chimico ebreo dotato di un’acutezza e di una sensibilità straordinarie ai tempi precedenti e posteriori alla Seconda Guerra Mondiale.
Questo sarebbe un libro da leggere, anche perfettamente accessibile alle persone che non hanno formazione scientifica, in cui sicuramente il primo capitolo sia il più difficile da sormontare da un punto di vista linguistico. Per me è stato un piacere. (Letto da Irene)
ITACA PER SEMPRE, LUIGI MALERBA
In Itaca per sempre si mette in scena il rientro di Ulisse ad Itaca, ma certamente ha poco a che vedere con l’Odissea di Omero.
Malerba articola una narrazione con un cambiamento frequente di narratore: una volta tocca a Ulisse e un’altra volta tocca a Penelope esprimere i loro pensieri più profondi e i loro monologhi interiori. Possiamo dire quindi, che è un libro psicologico, in cui vediamo delle persone, non dei personaggi. Qui hanno una vita propria, un proprio carattere e dei propri sentimenti.
Man mano che ci addentriamo nel testo, ci rendiamo conto che la storia questa volta è raccontata dal punto di vista femminile; è Penelope chi guida la trama della storia, una Penelope fedele sì, però questa volta anche scaltra, forte, intelligente, indipendente e orgogliosa. Invece Ulisse appare come un uomo dubbioso, un Ulisse che piange, un Ulisse umano, che mostra i suoi sentimenti e che non ce la fa più.
Itaca per sempre mi è piaciuto tantissimo perché di una storia mitologica e lontana, Malerba è riuscito a renderla contemporanea e vicina. (Letto da Núria)
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